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"La sfida maggiore si gioca, tuttavia, sulla capacità di sfamare la popolazione mondiale."

Intervista a Bernd Meerpohl, Amministratore Delegato Big Dutchman

  • Bernd Meerpohl, CEO di Big Dutchman
    Bernd Meerpohl
  • Distribuzione di mangime con Champion Feed nel 1938
    Champion Feed
  • Sempre intramontabile: Champion Feed nella prima decade del 2000
    Champion Feed nella prima decade del 2000
Zootecnica International ha intervistato Bernd Meerpohl, Amministratore Delegato di Big Dutchman, azienda leader a livello internazionale nel settore delle attrezzature per l’allevamento avicolo. 
 
Durante l’intervista, Bernd Meerpohl ha tracciato un’interessante panoramica sul settore avicolo a livello globale, sulla situazione in Europa e negli altri mercati, fornendo previsioni e prospettive a breve e lungo termine.

Può tracciare una panoramica del settore avicolo a livello globale?

“Il consumo di proteine animali è in aumento a livello internazionale ormai da tempo. Questo trend è destinato a continuare, principalmente nei Paesi in via di sviluppo. Ciò non sorprende se si considerano l’incremento demografico e il miglioramento nello stile di vita nella dieta e nel reddito medio delle persone in questi Paesi. Quando aumenta il benessere economico, c’è una maggiore richiesta di varietà nell’alimentazione, si consuma una minore quantità di alimenti di origine vegetale, dando la preferenza a uova e carne, soprattutto di pollo.
 
Tuttavia, il consumo pro-capite di prodotti di origine animale nei Paesi in via di sviluppo è inferiore rispetto alle aree più industrializzate, e questo fa pensare agli esperti che la domanda possa raddoppiare entro il 2030”.

Quali potrebbero essere le tendenze globali in questo contesto?

“Una tendenza fondamentale è che il consumo di carni avicole aumenterà più velocemente rispetto ai consumi di carne di maiale e di manzo. Il settore avicolo crescerà ulteriormente, diventando il primo comparto del mercato mondiale della carne entro il 2020. La carne di pollo è molto popolare perché continua a essere la fonte proteica più conveniente.
 
Una questione che continuerà a essere molto dibattuta in molti Paesi del mondo, sia in via di sviluppo che industrializzati, sarà il tema centrale dell’uso eccessivo di antibiotici in allevamento. La paura di un possibile futuro esaurimento delle riserve e la diversità antimicrobica per uso umano rappresentano delle grandi preoccupazioni. E in tal senso, tutti gli operatori del settore sono chiamati per contribuire per trovare una soluzione.
 
Nei prossimi anni è prevista una crescita sostanziale e rapida della produzione avicola soprattutto in Asia. Anche l’Africa rappresenta una zona con buone prospettive di sviluppo. Stati Uniti, Cina e Unione Europea rivestono ancora un ruolo principale nel settore avicolo. Nell’Unione Europea c’è una certa inversione di tendenza nel consumo, con i consumatori molto orientati e attratti dai prodotti vegetariani e vegani, il cui trend positivo probabilmente costituirà un freno alla crescita avicola in Europa.
 
Anche la produzione di uova è in aumento in tutto il mondo e crescerà ulteriormente del 35,2% entro il 2030, sulla base delle stime produttive degli ultimi 50 anni e dei cambiamenti nello scenario demografico internazionale. In questo senso, i Paesi in via di sviluppo, con l’Asia in primo piano, giocheranno un ruolo molto decisivo.
 
Un'altra tendenza importante è la questione del benessere degli animali. In alcune aree del mondo come l'Unione Europea, gli Stati Uniti, l’Australia e la Nuova Zelanda, il settore ha lasciato via libera alle critiche e alle continue pressioni da parte dell'opinione pubblica e delle organizzazioni di difesa, situazione che non sarà più sostenibile nel lungo periodo. I temi sul benessere animale possono variare da regione a regione o da Paese a Paese, ma rappresentano comunque un problema comune in tutto il mondo. Basti pensare che ne sono coinvolti persino mercati come l’India”.

A più di tre anni dopo l'abolizione degli allevamenti in batteria in Europa, qual è la situazione in questo settore, considerato che i Paesi che adottano sistemi di allevamento alternativi sono ancora penalizzati dalle importazioni di uova provenienti da Stati non appartenenti alla Comunità europea?

“Il passaggio a una maggiore attenzione al benessere degli animali è stato un punto di svolta nel settore. I produttori di uova europei hanno dovuto dismettere i vecchi sistemi di produzione e passare ad altri, alternativi, completamente nuovi. Quelli che sono passati a sistemi free range e a terra si sono trovati a dover affrontare metodi di gestione molto diversi. Al tempo stesso, l'industria ha dovuto affrontare una situazione di mercato piuttosto difficile. Nella maggior parte dei Paesi dell'UE il settore si è trovato in seria difficoltà e ne ha risentito molto.
 
Inoltre, in alcuni Paesi le norme sono più severe rispetto ad altri. Di conseguenza, alcuni Stati membri come la Germania si trovano a subire una doppia concorrenza - all'interno dell'Unione Europea e all’esterno, a livello mondiale. La maggior parte dei Paesi al di fuori dell'UE non ha una normativa o, se c’è, risulta molto meno restrittiva, per cui i costi di produzione sono notevolmente inferiori.
 
Le problematiche connesse al benessere animale sicuramente non si fermeranno qui. In Germania, per esempio, si prevede che il divieto di debeccaggio entrerà in vigore a breve a livello nazionale. Anche la soppressione dei pulcini maschi è oggetto di un’ampia critica e sicuramente sarà vietata in futuro, mentre ulteriori limitazioni nel campo della salvaguardia ambientale e della sicurezza alimentare saranno probabilmente aggiunte ai regolamenti esistenti nell’Unione Europea.
 
Svolgeranno un ruolo chiave anche altri fattori, quali un’elevata volatilità dei prezzi dei mangimi, clienti sempre più attenti ai prezzi e la prospettiva di una maggiore apertura del commercio internazionale.
 
Le sfide per il settore sono molteplici. L'industria ha bisogno di rispondere in modo adeguato e di riposizionarsi in uno scenario in continua evoluzione, sia per quanto riguarda i mercati più ampi, che per i segmenti di nicchia”.

La difficile situazione tra la Russia e l'Occidente sta avendo notevoli ripercussioni sul settore alimentare e sui prodotti avicoli. Pensa che ci saranno difficoltà per i Paesi europei anche nell'esportazione di attrezzature ad alta tecnologia nel prossimo futuro?

“Non temo ulteriori blocchi o sanzioni tra Unione Europea e Russia. Mi auguro che le cose si possano risolvere in modo ragionevole e si trovi un accordo. Voglio sperare e credere che il settore delle attrezzature non debba affrontare alcuna sanzione.
 
In ogni caso, stiamo incentrando tutti gli sforzi sia per servire il mercato russo nel miglior modo possibile, anche nel lungo periodo, sia per essere sempre un partner affidabile per clienti e amici. Non vogliamo farne un gioco politico.
 
Detto questo, dobbiamo essere consapevoli del fatto che a livello globale, dobbiamo evitare di entrare in una ‘guerra’ di norme e regolamenti e proibire l'importazione di prodotti. Un esempio di questo fenomeno è la crescente tendenza in molti Paesi a redigere autorizzazioni per l'importazione, per esempio in Africa, oppure possiamo anche citare la nuova discussione in corso in Germania sulla necessità di certificazione dei prodotti avicoli per poter essere venduti nel Paese”.

Considerando la situazione attuale del mercato, qual è la filosofia di Big Dutchman?

“Dalla sua fondazione nel 1938, la nostra azienda è cresciuta e ha progredito molto. Si può ben dire che le innovazioni di Big Dutchman hanno continuamente avuto grandi ripercussioni nel settore avicolo. Un esempio attuale è il premio che abbiamo ricevuto in occasione di Space a Rennes, in Francia. Sono tanti i riconoscimenti che abbiamo ottenuto in questi ultimi 20 anni, e non solo in Europa.
 
L'innovazione è il cuore della nostra filosofia, un principio che resta sempre il nostro obiettivo primario. Big Dutchman è un’azienda a carattere familiare. Offriamo prodotti innovativi che abbiamo elaborato con notevoli sforzi e costi. Vogliamo che ognuno dei nostri clienti, siano essi in Brasile, Francia, Kazakistan o in Malesia, possa beneficiare appieno dei risultati ottenuti con i nostri prodotti.
 
Siamo sempre stati molto attenti alle richieste di mercato - o per meglio dire dei diversi mercati di tutto il mondo. Ci chiediamo sempre: di che cosa ha bisogno il cliente? E: cosa può succedere in futuro? Stiamo utilizzando le risposte come base per la progettazione delle nostre attrezzature e per perfezionare la nostra consulenza e assistenza ai clienti. Negli ultimi anni abbiamo acquisito ulteriori capacità tecniche più consone ai singoli mercati, allo scopo di affinare e velocizzare la nostra ricerca a beneficio dei clienti e continueremo a farlo in futuro.
 
Anche la flessibilità, le idee innovative e una grande disponibilità a rischiare sono fattori importanti. I nostri dipendenti hanno un ruolo fondamentale: senza la loro motivazione, la loro prontezza all’innovazione e a cogliere le sfide, non avremmo mai raggiunto la posizione leader che abbiamo oggi sul mercato.
 
La sfida maggiore si gioca, tuttavia, sulla capacità di sfamare la popolazione mondiale. In considerazione della crescita demografica a livello mondiale, penso sia obbligatorio per tutti gli addetti del settore alimentare trovare soluzioni sostenibili per poter fornire alimenti in modo adeguato e sicuro. Noi, in particolar modo, avvertiamo molto questa responsabilità. Si tratta di una grande sfida, perché il nostro obiettivo è di aiutare gli allevatori avicoli a trovare un equilibrio tra allevare in modo sostenibile e produrre con profitto”.

Zootecnica, Diciembre 2015

 

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